MAURO UBERTI


L'adattamento evolutivo che ha modificato la laringe

La gola dell'Uomo non è nata per cantare

La Stampa, Tuttoscienze, Mercoledì 17 febbraio 1982



Faccia anteriore (a sinistra) e interna (a destra) della laringe: 1 epiglottide; 2 ioide; 3 legamento tiroideo; 4 cartilagine tiroidea; 5 legamento cricotiroideo; 6 cricoide; 7 cartilagine tracheale; 8 muscolo ariepiglottico; 9 recesso piriforme; 10 corda ventricolare; 11 ventricolo di Morgagni; 12 corda vocale; 13 muscolo vocale; 14 muscolo cricotiroideo. Il suono si genera tra i punti 10 e 12.


Quando sì sente Norma cantare Casta Diva si fatica a credere che la laringe - lo strumento meraviglioso dal quale sgorgano quei suoni - si sia formato nelle lontane origini dell'Uomo per svolgere funzioni tanto diverse dal cantare. Eppure è proprio così: la produzione della voce da parte della laringe è l'adattamento secondario di un organo che si è sviluppato come saracinesca fra i polmoni e l'esterno per facilitare alcune funzioni fisiologiche.

Il nostro apparato respiratorio è un impianto chimico, nel quale i processi finali di ossigenazione del sangue sono approvvigionati dal vistoso meccanismo di ventilazione che tutti conosciamo. La cedevolezza di questo meccanismo, però, costituisce per il nostro sistema scheletrico-muscolare un fattore di minore solidità. La gabbia toracica infatti - così mobile per esigenze di respirazione - è un cattivo punto d'attacco per le muscolature delle braccia e dell'addome quando devono farsi carico di sforzi. È un fatto che si verifica ogni volta in cui dobbiamo, per esempio, sollevare un peso o espellere le scorie del metabolismo dagli orifici inferiori.

Nel primo caso invece che un attacco fisso i muscoli delle braccia ne trovano uno cedevole. Nel secondo caso, la cintura muscolare addominale - che pure collabora con quella toracica in ogni genere di lavoro e che si comporta da torchio per aiutare la muscolatura intrinseca del retto e della vescica nell'espulsione delle feci e dell'urina - trova un soffitto cedevole, che traduce la compressione dei visceri in espulsione di aria dalle vie superiori.

Ecco allora, nel corso dell'evoluzione, gli anelli superiori della trachea modificarsi in valvola esterna dei polmoni - la laringe - e trasformare il mantice cedevole della gabbia toracica in una camera ad aria compressa, resistente alle sollecitazioni.

È facile verificare praticamente che quando stiamo per compiere un lavoro muscolare impegnativo (ma chinarci a prendere la borsa della spesa può già bastare) ci prepariamo allo sforzo serrando la gola e contraendo l'addome. In questo modo i muscoli delle braccia trovano un ancoraggio sicuro, non solo, ma anche ammortizzato dalla gabbia toracica che assume le funzioni, appunto, di un ammortizzatore ad aria.

La controprova è data dal fatto che se qualcuno ci fa ridere mentre siamo sotto sforzo perdiamo, come si suol dire, le forze. Allentiamo, cioè, i muscoli dell'addome e apriamo la gola ritornando alle condizioni abituali di minor attitudine allo sforzo.

È altrettanto facile verificare come la laringe ci sia di aiuto serrandosi durante le espulsioni fisiologiche quando la cintura muscolare addominale si contrae per spremere i visceri a mo' di torchio. La controprova è triste privilegio delle persone colpite da tumore alla gola, alle quali la laringe è stata asportata e che, nell'espletamento di queste funzioni fisiologiche, possono fare affidamento soltanto sulla forza delle fibre muscolari presenti nelle pareti del retto e della vescica.

Quest'origine della laringe rende conto di tanta parte del nostro comportamento fonatorio. Dal punto di vista meccanico essa si presenta come un sistema di occlusione rafforzato da una "sicurezza". Il sistema di occlusione è dato dalle corde vocali, capaci di serrarsi orizzontalmente l'una contro l'altra, a mo' di labbra; quello di rinforzo è dato da una cartilagine funzionante come una leva di secondo genere, ancorata allo sterno per mezzo d'una coppia di muscoli e alla quale è inserito un capo delle corde vocali.

Quando, per effetto della pressione interna, la trachea si allunga, l'ancoraggio muscolare si comporta da potenza della leva e la costringe ad inclinarsi. Le corde vocali, già contratte attivamente, vengono tese ulteriormente ed il risultato è un rinforzo della chiusura. Se invece la forza di chiusura non supera un certo grado l'aria forza il passaggio e mette in vibrazione le corde vocali generando un suono.

A questo punto la nostra valvola respiratoria dimostra anche di essere un generatore di suoni molto versatile e sofisticato. I due meccanismi di tensione delle corde vocali - quello di contrazione attiva o di occlusione e quello di distensione passiva o di rinforzo - hanno la possibilità di agire con diverso grado di partecipazione o, addirittura, separatamente. I suoni che ne hanno origine possono coprire una notevole gamma di frequenze e, modulati per risonanza, nel percorso del canale vocale assumere il carattere di vocali e farsi carattere culturale.

Alla stessa duplicità del meccanismo sono dovute pure le inflessioni di tipo emozionale che appaiono nella voce e che sono una parte cosi importante della comunicazione umana. Ma è un discorso troppo lungo perché si possa tentare di farlo in una volta sola.