Per una fonetica siologica
Mauro Uberti
Comitato scientifico
del Laboratorio di Fonetica Sperimentale Arturo Genre
dell'Universit di Torino
1. Introduzione
La
fonazione la funzione siologica umana nella quale si integrano nel modo pi
intimo la psiche ed il soma.
Con questi
termini presi a prestito dalla psicologia si intende qui riassumere in due
parole, da un lato linsieme delle attivit intellettive e delle condizioni
emozionali che costituiscono sia la coscienza che linteriorit di ogni essere
umano e che si esprimono con la voce, dallaltro tutto quanto ha a che fare con
il corpo: lanatomia, la biometria e la fisiologia innanzi tutto, ma poi le
relazioni con lambiente, gli effetti del tempo, le condizioni di salute e di
affaticamento, le condizioni di nutrizione ecc.
Come
si detto, le attivit e le condizioni di cui sopra si manifestano per mezzo
della voce, ma questa prodotta dal corpo ed quindi a sua volta condizionata
dalle caratteristiche anatomiche ed antropometriche di questo, dalle sue
condizioni fisiologiche nonch dalle relazioni e dalle situazioni alle quali si
accennato.
In
ambito sperimentale la voce attualmente studiata, da un lato come fenomeno
acustico con il coinvolgimento delle discipline che le sue componenti fisiche e
culturali comportano mentre dallaltro studiata dalla medicina nei suoi
aspetti patologici. Manca ancora, o almeno di difficile reperimento, lo
studio dei suoi rapporti con il corpo nel suo complesso e con le sue condizioni
siologiche.
In
fonetica si usa solitamente il termine fonetica siologica come sinonimo di
fonetica articolatoria cos come di fonetica anatomica (e.g. Malmberg 1977)
e si circoscrive il campo delle osservazioni dette siologiche al
comportamento articolatorio nella produzione della parola o, al massimo, alla
meccanica respiratoria polmonare e soltanto a quella polmonare. Limitarsi a
questo significa accontentarsi del come senza chiedersi il perch o,
prendendo a prestito la terminologia usata in anatomia, fare della fonetica
descrittiva rinunciando a fare della fonetica funzionale.
Il
comportamento degli organi articolatori condizionato, direttamente o
indirettamente, da quello di tutta la muscolatura corporea con
lintermediazione delle ossa, comprese quelle pi lontane dalla laringe come
quelle dei piedi; di conseguenza la ricerca del perch di cui sopra implica
una visione globale del corpo.
tutta da
fondare, pertanto, una disciplina che sarebbe corretto chiamare fonetica
siologica. A titolo di esempio si
propongono qui di seguito alcuni e soltanto alcuni dei possibili campi di
indagine.
2. Costituzione sica e classe vocale
Almeno
per quanto riguarda la lingua italiana le aree di esistenza delle vocali nei
due sessi sono state nora studiate prendendo raramente in esame i fattori
responsabili della loro variabilit e distinguendo sullinfluenza di ognuno di
questi (e.g. Ferrero et alii
1995). Prescindendo da quelli culturali, termine che si usa in questo contesto
per intendere tutto quanto non ha a che fare con la psiche di cui sopra, si
ritiene che si dovrebbe considerare la relazione della dispersione formantica
con quella delle misure antropometriche dei locutori o almeno della loro classe
vocale, cio della loro attitudine a vocalizzare gi nella loquela con voce ad
intonazione bassa, media o acuta.
noto, per esempio, che fra i cantanti lirici, quelli cio la cui classe vocale
chiaramente determinata per esigenze professionali, i bassi e i contralti
sono tendenzialmente alti e che invece i tenori e i soprani sono tendenzialmente
piccoli. Dato che le dimensioni del condotto vocale del locutore tendono a
corrispondere a quelle antropometriche dello stesso, sia pure nellambito della
normale variabilit anche le risonanze corrispondenti intervengono a
determinare la collocazione del triangolo vocalico dellindividuo allinterno
dellarea di esistenza delle vocali di un determinato gruppo linguistico.
3. Variabilit dellarea di esistenza delle vocali e variabilit
antropometrica territoriale
In
antropometria ben nota la variabilit antropometrica territoriale. Almeno in
Italia, per circoscrivere il discorso al nostro territorio nazionale, nozione
comune il fatto che i settentrionali tendono, o tendevano (cfr. seguente), ad
essere pi alti dei meridionali.[1] Finch esistita la leva
obbligatoria, almeno per quanto riguarda la popolazione maschile stato anche
possibile conoscere con precisione la variabilit dellaltezza e della
circonferenza del torace nonch del peso appunto degli individui maschi.
Inoltre, almeno nch esistito lEnte Italiano della Moda, le ricerche
antropometriche sui due sessi hanno potuto far conoscere con una certa
approssimazione la variabilit antropometrica regionale. Le dimensioni e le
proporzioni anatomiche degli abitanti delle diverse regioni sono
statisticamente diverse, lindustria vestiaria nazionale l'aveva imparato
letteralmente a proprie spese, quindi doveva tenerne conto e le ricerche erano
dichiaratamente nanziate a ni produttivi dall'Ente (Ente Italiano della Moda
1979). La ricerca stata poi ripresa nel 1990 a cura di Melchiorre Masali e
proseguita fino al 2010 (Masali 2013).
Il
discorso fatto nel paragrafo precedente per le classi vocali viene qui ripetuto
con la complicazione, per, data dal fatto che in ogni regione esistono
individui appunto delle diverse classi vocali. Chi, inoltre, ha pratica di cori
amatoriali, di cori cio a composizione vocale casuale, sa che la percentuale
di cantori fra le diverse classi vocali allinterno dei singoli cori
sensibilmente diversa da regione a regione. Questa variabilit vocale, e quindi
anatomica, un ulteriore fattore di variabilit nella formazione delle aree
regionali di esistenza delle vocali.
4. Variabilit dellarea di esistenza delle vocali nel
tempo.
Quanto
detto nel paragrafo precedente ulteriormente complicato dal fatto che negli
anni la variabilit antropometrica regionale mutata in conseguenza delle
mutate condizioni socio-economiche e delle mutate abitudini alimentari. La
popolazione meridionale, infatti, non pi tendenzialmente meno alta di quella
settentrionale come era una volta perch i fattori di cui sopra hanno influito sulla crescita degli individui, quindi sulle loro caratteristiche antropometriche, quindi sulle dimensioni del
loro condotto vocale e quindi di nuovo sulla struttura acustica della loro
voce. Si aggiunga il fatto che in quasi
40 anni in Italia [cio in tutta Italia, n.d.r] la statura media aumentata di
circa 4 cm per gli uomini e 3 per le donne (Masali 2013, pag. 18).[2]
5. Tipo di respirazione
Adottando
separatamente i comportamenti respiratori descritti in siologia –
respirazione costale superiore, respirazione costale laterale, respirazione
addominale e respirazione combinata – cambia laccordo pneumofonico,
cambiano i comportamenti fonatorio ed articolatorio e, di conseguenza, la
struttura acustica della voce. Sar quindi anzitutto necessario denire e
quanticare i comportamenti respiratori misurando almeno le variazioni delle
circonferenze del tronco ai diversi livelli nei diversi comportamenti e
mettendo in relazione i rapporti fra le diverse misure ottenute con la
struttura acustica della voce.
Si
deve aggiungere che, come insegna la fisiologia respiratoria, nelle donne tende
a prevalere la respirazione costale mentre negli uomini tende a prevalere
quella addominale; inoltre, negli individui longilinei, indipendentemente dal
sesso, tende a prevalere la respirazione costale e in quelli brevilinei la
respirazione addominale. I due fattori si combinano e, dato che, a seconda del
tipo di respirazione, la discesa della laringe varia facendo variare la
geometria del condotto vocale, la struttura acustica della voce condizionata
anche dal tipo di comportamento respiratorio.
6. Mimica facciale
La
relazione fra le emozioni e la voce talmente studiata che dare una
bibliografia sull'argomento impresa cos ampia da doverci rinunciare.
Dall'esame dei lavori trovati in rete pare tuttavia allo scrivente che il
semplice rapporto fra l'attivit dei muscoli mimici e le conseguenti variazioni
nella struttura acustica della voce, cio i rapporti fra la muscolatura mimica
e la voce indipendentemente dalle condizioni emotive in cui l'espressione delle
emozioni avviene, non sia ancora stato preso in esame.
I
metodi usati per descrivere l'espressione non vocale delle emozioni, fra i
quali il pi noto il Facial Action Coding System (F.A.C.S.) (Ekman P. & Friesen W.V 1978), analizzano la
mimica delle emozioni descrivendo di ognuna il comportamento facciale che a
volta a volta vi corrisponde. Proprio il fatto, per, di prendere in esame
tutti i muscoli facciali insieme non consente di capire e stabilire, sia
analiticamente che quantitativamente, quale sia il loro singolo rapporto con la
struttura acustica della voce. Esiste tuttavia il Maximally Discriminative Facial Movement
Coding System (MAX)
(Izard C.E 1983) che isola in modo soddisfacente i movimenti dei singoli
muscoli mimici e che consentirebbe di esplorare la mimica facciale mettendola
analiticamente in rapporto con i mutamenti nella struttura acustica della voce
che ne conseguirebbero.
7. Postura
L'accordo
pneumofonico, e quindi il comportamento fonatorio, cambiano a seconda della
postura. esperienza comune, per esempio, capire dal timbro vocale, anche voltandole le spalle, se una persona
la cui voce ci familiare sia in piedi o seduta.
Riducendo per semplicit di esposizione il numero delle posture a quattro, postura eretta, postura assisa, postura supina e,
finalmente, postura assisa ed obliqua in avanti con testa e braccia appoggiate ad un sostegno,
si constata che ad ogni cambiamento di postura
corrispondono altrettanti mutamenti nella struttura acustica della voce.
Particolarmente importante l'ultima
delle quattro posture elencate perch, inducendo la respirazione completa, detta combinata, consente di mettere a confronto le emissioni vocali di
informatori diversi in comportamenti pneumofonici tendenzialmente uguali.
8. Attivit fisica
L'attivit fisica modifica il comportamento respiratorio, quindi
l'accordo pneumofonico e quindi il comportamento specificamente fonatorio.
Ai fini di quantificare in qualche modo i mutamenti fonatori possibile stabilire e quantificare almeno approssimativamente l'attivit da effettuare
e gi effettuata stabilendo a volta a
volta, per esempio, tempi e percorsi di marcia o adottando la pratica di
esercizi scelti, sempre per esempio, fra quelli usati in fisioterapia
toraco-polmonare. Di nuovo, il confronto tra le fonazioni emesse a riposo e
dopo l'esercizio, a volta a volta di tipo diverso, pu consentire di esplorare in un'altra direzione la variabilit
fonetica.
9. Professione esercitata
La
professione praticata contribuisce a determinare il comportamento fonatorio
abituale; tale comportamento infatti condizionato dalluso specico della
voce fatto dal locutore nellesercizio della propria professione cos come
dallattivit sica praticata nella stessa.
I
lavoratori della voce – che, per non citarne altri, possono variare dagli
insegnanti agli operatori dei cosiddetti call center
– oltre ad andare incontro a disfonie dovute alluso prolungato appunto
della voce usano abitualmente un comportamento fonatorio forzato che ne altera
la struttura acustica e la prosodia; alterazioni che poi rimangono anche nella
vociferazione abituale.
Chi svolge attivit sedentaria va incontro
allindebolimento della muscolatura addominale e alla conseguente alterazione
del comportamento respiratorio modicando il proprio accordo pneumofonico con
conseguenze sulla struttura acustica della voce.
Chi
svolge lavoro sico agisce sovente a laringe contratta per dare rigidit alla
gabbia toracica durante lo sforzo e dare quindi attacco solido alla muscolatura
delle braccia. Si pensi, ad esempio, ai tagliaboschi i quali lavorano tutto il
giorno reggendo e manovrando motoseghe il cui peso pu superare i nove
chilogrammi. Questo comportamento respiratorio lavorativo altera poi anche il
comportamento pneumofonico abituale.
10. Crescita
L'emissione
di uno strillo il primo atto del neonato
alla nascita e la sua vocalizzazione
si evolve nel tempo fino a diventare voce adulta.
Il condotto
vocale del bambino e la sua evoluzione con la crescita sono gi stati in buona parte studiati (Crelin 1987, Krei-man
& Sidtis 2011), ma la fonetica corrispondente, almeno a conoscenza di chi scrive, no. Dagli studi gi fatti si intravede per
l'evoluzione, oltre che delle dimensioni, delle proporzioni fra le cavit di risonanza
del condotto vocale e la prospettiva che ne
deriva quella della fonetica corrispondente.
Data la possibilit e la facilit di fare fotografie a costo zero, i
genitori accumulano enormi documentazioni
dell'immagine dei loro figli lungo tutta la loro crescita mentre l'esperienza
insegna che nella pratica impossibile
convincerli a raccogliere la documentazione audio della loro voce.
L'attuale diffusione degli smartphone ha per permesso ai genitori di
documentare la crescita dei figli anche
attraverso filmati che sovente contengono vocalizzazioni. Almeno teoricamente, dovrebbe quindi essere possibile convincerli a metterle a disposizione
degli studiosi. Se vero che la qualit di
queste registrazioni lontana dall'essere ottimale anche vero che esse permetterebbero
di far conoscere, almeno approssimativamente, l'evoluzione della voce
mettendola in relazione con le dimensioni
fisiche del bambino, dimensioni che si potrebbero ottenere confrontandole
con quelle degli oggetti circostanti, le cui misure siano almeno altrettanto approssimativamente
rilevabili.
Per quanto imprecise, queste osservazioni potrebbero dare una
prima visione diacronica dell'evoluzione della voce in uno stesso individuo
mentre l'analisi della voce dei bambini di
intere classi di asili nido, scuole
elementari ecc. potrebbe dare quelle sincroniche e statistiche della voce alle
diverse et confrontandole, questa volta con precisione, con le loro dimensioni
fisiche.
11. Invecchiamento
La voce ha
un invecchiamento naturale che consente, per esempio, di stimare
approssimativamente l'et del locutore senza
vederlo. per ancora tutta da fare una descrizione sistematica dei
parametri vocali dall'infanzia alla
vecchiaia che consentono la valutazione ad orecchio dell'et.
Almeno i cambiamenti nella struttura formantica e dell'intonazione
della voce di uno stesso individuo si possono tuttavia osservare facendo uso dei filmati dei discorsi di politici attivi da
lunga data, filmati che si possono agevolmente trovare sulla rete,
ovviamente tenendo conto del fatto che sono diverse le condizioni di
registrazione in cui esse sono state effettuate.
In questo caso scegliendo registrazioni fatte a grande distanza di tempo
possibile mettere in evidenza almeno gli spostamenti delle due prime
formanti all'interno del triangolo vocalico
cos come il numero e la posizione di quelle superiori.
L'esame della voce dei presidenti della Repubblica, i quali, a prescindere dagli interventi fatti in altre situazioni, mandano ogni fine anno agli italiani un messaggio televisivo
il cui filmato rimane disponibile sul sito del Quirinale, consente invece di seguirne l'invecchiamento con cadenza regolare
ed a scadenze tutto considerato ottimali. Si consideri inoltre che essi parlano
sempre nella stessa postura assisa e presumibilmente nelle stesse condizioni psicologiche ( noto, e se ne gi accennato
al 6, che le diverse situazioni emotive determinano cambiamenti sensibili nella struttura acustica vocale) e che quindi
l'esame della loro voce consente di seguire
l'invecchiamento appunto della voce in uno stesso individuo analizzandola
a cadenza fissa, cos come si detto, ed almeno per sette anni (in modo
analogo a quanto hanno fatto Harrington et aliae 2000 e Harrington 2005
per la pronuncia dei sovrani inglesi).
L'accesso a
Rai Teche, l'archivio del materiale acustico e televisivo, prodotto e trasmesso dalla Rai nel corso della sua storia,
dovrebbe consentire inoltre di seguire
l'invecchiamento della voce dei suoi annunciatori nel corso di tutta la
loro carriera (molto interessanti a questo proposito i lavori di Giannini
e Pettorino 1999, Pettonno 2015).
Nell'ambito
dell'ampio programma di ricerca
sull'invecchiamento #hackUniTOfor Ageing, Im ricerca allarga la vita dell'Universit di
Torino (http://www.hu4a.it), Antonio Romano,
responsabile del LFSAG, Dip. Lingue e
L.S. e C.M., della stessa Universit, ha presentato un progetto sull'invecchiamento della voce intitolato Voice ageing
and storytelling: un progetto per lo studio
dell'invecchiamento della voce e lo
sviluppo di abilit narrative (per questi temi si veda Cerrato et alii 2000, Krauss et alii
2002).
12. Voce cantata
Se
non fosse per alcuni tentativi interessanti (Zedda 2004, Cesari in Romano et alii 2012) la fonetica della voce cantata sarebbe ancora da
fondare.
Le
problematiche che sorgono nellesame della voce cantata sono di ordine sia
culturale che siologico. Per quanto riguarda il primo e per limitare il
discorso alle modalit di canto della cultura occidentale, si pensi soltanto
alle differenze di emissione della voce fra il canto popolare, nato
prevalentemente allaperto e nelle osterie, quello della musica duso (musica
leggera, jazz ecc.), fatto per essere eseguito al microfono, e quello classico,
destinato ad essere eseguito in spazi chiusi sovrastando magari unintera
orchestra in grandi teatri. Si pensi, per cominciare, alle differenze fonetiche
gi allinterno di ognuno di questi campi.
Non
per possibile denire gli ambiti fonetici del canto senza fare uso del
concetto di tecnica vocale e quindi dei diversi comportamenti siologici
messi in atto nella produzione della voce; comportamenti che, messi in
relazione con le diverse fonetiche che ne risultano, se opportunamente
descritti e misurati consentirebbero di dare a queste delle definizioni in
qualche modo quantitative. Di qui la necessit di una descrizione ed una
classicazione sistematica preventiva di quelle che sono chiamate appunto
tecniche vocali (Uberti 1978) cio dei diversi comportamenti di tutta la
muscolatura corporea nella fonazione e specificamente nel canto nonch dei
diversi accordi pneumofonici che ne derivano (su questi temi alcuni suggerimenti
interessanti si trovano in Fussi 2000-2011).
13. Ambiente acustico
Limpedenza
acustica dellambiente in cui si emette la voce incide sul comportamento
fonatorio.
Il
fatto ben noto per esperienza ai cantori di cori popolari, i quali, stante il
loro repertorio, sono costretti a cantare in una variet di ambienti che vanno
dallaria aperta no a quelli fortemente riverberanti. Essi si trovano quindi a
fare di volta in volta una maggiore o minore fatica vocale mentre lalterazione
del timbro delle voci nel passaggio da una situazione allaltra avvertita
anche da ascoltatori non esperti.
Nel
caso della voce parlata la situazione equivalente anche se gli ascoltatori
notano prevalentemente soltanto una sensazione di maggiore o minore fatica vocale.
14. Segnale elettroglottograco
Per quanto il segnale elettroglottograco sia soltanto
lanalogo elettrico del segnale laringeo e non quello acustico vero e proprio,
esso per la facilit del suo rilevamento potrebbe essere assunto a segnale convenzionale
di riferimento sul quale confrontare le emissioni vocali dello stesso individuo
in condizioni diverse oppure quelle di individui diversi.
Manca ancora, per esempio, un atlante della voce
normale che descriva la variabilit continua della voce umana normale a partire
dalla voce maschile di basso per giungere a quella femminile di soprano.
Il
segnale elettroglottograco potrebbe inoltre essere messo in relazione con i
fattori di variabilit indicati nei precedenti paragra.
15. Conclusioni
In queste
poche riflessioni sono state proposte alcune ipotesi di lavoro per un numero
rilevante di ricerche interdisciplinari, che restano da svolgere per fondare
veramente una fonetica fisiologica.
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(ultimo accesso 14 marzo 2018).
[1]
A chi desideri farsi un'idea pi precisa del fenomeno si
suggerisce di scaricare dalla rete i tre volumi a cura di Ridolfo Livi, Antropometria militare. I, Dati antropologici ed
etnologici - Antropometria militare. I, Atlante - Antropometria militare. II,
Dati demografici e biologici, battendo appunto su
Google Libri (https://books.google.it) antropometria militare. I tre volumi si riferiscono alle
classi di leva 1859-63 e proprio per questo il fenomeno particolarmente
evidente.
[2] Si ritiene opportuno
citare qui anche larticolo di Felix Lill Lee Ae-ran. Piatto forte, tradotto dal settimanale tedesco Die Zeit e
pubblicato sul numero 1250 di Internazionale (6 aprile 2018), in cui lA. parla della
cucina della Corea del Nord e dice fra laltro che la profuga nordcoreana Lee
Ae-ran, oggetto dell'articolo, Aveva intervistato mille profughi nordcoreani e
scoperto che, forse a causa delle carenze alimentari, i norcoreani erano pi
bassi di qualche centimetro rispetto ai loro coetanei del sud. Della relazione fra statura e voce si gia parlato
al 2. Costituzione fisica e classe vocale.