4. La laringe come organo otturatore,
ammortizzatore e fonatore
Piuttosto pare importante prendere in
esame gli elementi che compongono la laringe in relazione alle citate funzioni
di otturazione e ammortizzazione. Le corde vocali, che in condizioni normali
stanno in posizione aperta per dare passaggio all’aria respiratoria, avvicinate
e messe a contatto dalla rotazione all’indietro delle cartilagini aritenoidi
possono entrare in tensione sia per contrazione attiva che per distensione
passiva. Se entrano in contrazione attiva esse si ispessiscono e chiudono
saldamente la trachea fungendo da otturatore del sistema respiratorio; se
invece entrano in distensione passiva per l’accentuazione della rotazione
all’indietro delle cartilagini aritenoidi nonché per l’inclinazione in avanti
della cartilagine tiroide, l’otturazione del condotto respiratorio non è più
così salda e la sfuggita della quantità opportuna di aria trasforma la gabbia
toracica in ammortizzatore; essa infatti può ridurre elasticamente, se pure in modo
limitato, la sua resistenza alla pressione interna dell’aria contenuta nei
polmoni. Naturalmente la contrazione attiva e la distensione passiva non si
escludono a vicenda e di conseguenza le funzioni meccaniche di otturazione e di
ammortizzazione sfumano una nell’altra.
Le condizioni di contrazione attiva e di
distensione passiva sono presenti a volta a volta anche durante il
funzionamento della laringe come generatore della voce. Avvertire dal timbro
della voce che una persona è impegnata in uno sforzo fisico, cioè che parla con
le corde vocali contratte attivamente, è esperienza quotidiana15.
Come esempio di voce ottenuta per distensione passiva delle corde vocali si può
prendere invece quella dei cantanti dotati di bella voce naturale e che cantano
senza dare alcuna sensazione di impegno muscolare16. Poiché, come
appena detto, le funzioni meccaniche di otturazione e di ammortizzazione
sfumano una nell’altra, anche i timbri vocali17 che ne derivano
passano più o meno gradatamente dall’uno all’altro.
Il rapporto tra la laringe e la
muscolatura corporea, che appare durante gli sforzi, si manifesta anche nella
produzione della voce e, come vedremo, il coordinamento tra l’attività laringea
e quella respiratoria, detto «accordo pneumofonico», va ben oltre quello tra la
laringe ed i muscoli specificamente respiratori coinvolgendo tutto il corpo.
15. Il fatto di muoversi quotidianamente
per diverse ore sotto sforzo, di tenere quindi a lungo le corde vocali in
contrazione attiva e di dare di conseguenza stabilmente alla voce un timbro per
così dire «contratto», è tipico degli sportivi e dei danzatori; lo si sente
nelle interviste radiofoniche e televisive.
16. Il rimando ai cantanti dotati di bella
voce naturale è fatto perché il loro
coordinamento pneumofonico è presente anche nella parola e lo si sente
ascoltandoli parlare in trasmissioni radiofoniche e televisive. Non rientrano
in questo esempio le voci gridate, attualmente in uso nella musica
leggera.
17. Nella voce cantata questi timbri
prendono il nome di «registro», a volta a volta «di petto», «medio» (ma anche
talvolta detto «di gola») e «di testa». Per la loro descrizione cfr. Uberti
(2005).