6. Diversità fra i due sessi ed area di
esistenza delle vocali
È noto dall’anatomia che nelle donne la
laringe si trova in posizione più alta, rispetto alla colonna vertebrale, che
negli uomini. Questo fatto determina una diversa proporzione, nei due sessi,
fra le lunghezze dei due tratti, quello faringeo e quello buccale, in cui si
divide il condotto vocale e probabilmente è da ricercare in questa diversità
anatomica la causa della differenza nell’architettura geometrica che si osserva
fra i grafici delle aree di esistenza delle vocali femminili e di quelle
maschili25.
Ma, sempre probabilmente, alle diversità
anatomiche sono da associare quelle fisiologiche. Si sa dalla pneumologia che
esistono diversi tipi di respirazione: la respirazione addominale, la
respirazione costale, la respirazione combinata e la respirazione costale
laterale26, il tutto in una variabilità continua: nel maschio
prevale una respirazione combinata mentre nella femmina, data la maggiore
obliquità in basso delle coste27, prevale quella costale.
A queste due prevalenze si deve aggiungere
il fatto che gli individui longilinei28, sia maschi che femmine,
tendono ad accentuare la componente costale della respirazione mentre i
brevilinei29, sia maschi che femmine, tendono ad accentuare quella
addominale. Il tutto con variabilità intermedie.
I diversi tipi di respirazione determinano
inoltre, come vedremo, variazioni nel comportamento vibratorio della laringe in
risalita facendo cambiare i rapporti di forza, nella tensione delle corde
vocali, tra le fibre muscolari delle corde stesse che si contraggono attivamente
e la loro distensione passiva da parte di muscoli intrinseci ed estrinseci
della laringe, i quali, direttamente o indirettamente, le stirano allungandole.
Queste variazioni nel comportamento vibratorio determinano cambiamenti nella
struttura acustica originale del suono laringeo mentre i cambiamenti di forma e
di dimensioni del condotto vocale determinano cambiamenti nelle risonanze di
questo e quindi nella struttura acustica finale della voce.
25. Si vedano a questo proposito i due
diagrammi relativi alle vocali italiane, che appaiono in Ferrero et alii (1979: 122-123). I due diagrammi erano
comparsi la prima volta in Ferrero (1968) (cfr. Ferrero 1970: 54-58).
Prescindendo dagli interrogativi posti dalla diversa distribuzione delle aree
di esistenza delle vocali maschili e femminili sul piano cartesiano, i criteri
praticati allora per la scelta dei 25 informatori di ognuno dei due sessi e dei
campioni fonetici da essi pronunciati, stanti le possibilità
degli attuali mezzi di indagine acustica sarebbero da rivedere. Cfr. anche
Ferrero et alii (1995).
26. Così Viglione (1959:
67-72); ma io aggiungerei la respirazione costale apicale, fatta sollevando
particolarmente le prime coste e che si osserva soprattutto in soggetti
femminili. La respirazione prevalentemente costale femminile è da ricondurre
alle esigenze respiratorie della donna in gravidanza, che, sollevando
particolarmente lo sterno e le coste, compensa la difficoltà, in quelle
condizioni, a praticare la respirazione addominale.
27. Viglione (1959:
70). Non conosco studi che mettano in relazione la conformazione delle coste –
e in particolare quella dell’articolazione costo-vertebrale – con la meccanica
respiratoria, ma è evidente che, per quanto si tratti di un carattere sessuale
secondario interessante, ci si scontrerebbe con i problemi già visti a proposito dell’uso della risonanza
magnetica.
28. Individui nei quali, rispetto
alla normalità media, prevalgono le misure
longitudinali (Brian et alii 1987).
29. Individui nei quali, rispetto
alla normalità media, prevalgono le misure
trasversali (Brian et alii 1987).